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Campo Imperatore: piccolo Tibet

«Campo Imperatore potrebbe benissimo essere Tibet. Somiglia alla pianura di Phari-Dzong, sulla strada tra l'India e Lhasa», così il naturalista Fosco Maraini descriveva l'esteso altipiano, visitandolo alla fine degli anni Trenta. In effetti, salendo da Assergi per il valico della Fossa di Paganica, dal borgo medioevale di Castel del Monte per il valico di Capo la Serra o ancora, da Farindola per il Vado di Sole, l'orizzonte di estende, gli spazi si allargano, le dimensioni diventano immense quando ci si affaccia su Campo Imperatore, la pianura in quota che prende il nome dall'Imperatore Federico II. L'altipiano è posto ad un'altitudine compresa tra i 1500 ed i 1900 m di quota, è lungo oltre 20 km e largo tra 3 e 7 km. Il pendio sale dolcemente ed alterna pianure alluvionali di origine lacustre con morene lasciate dagli antichi ghiacciai, rock-glaciers, nivomorene, circhi glaciali, brecciai e fiumare, versanti rocciosi tormentati, pareti verticali. Le cime che delimitano e circondano il "piccolo Tibet" sono tra le più elevate e suggestive dell'Appennino: la Scindarella e Monte Portella, con i loro spettacolari circhi glaciali, Corno Grande, che domina dall'alto delle sue quattro vette, Monte Aquila, i dolomitici Brancastello, Torri di Casanova e Monte Prena, dalle tormentate forme ricche di canyons e il ripido, erboso versante meridionale del Monte Camicia.
Campo Imperatore
 
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