Tutelare la biodiversità attraverso le produzioni agroalimentari è non solo possibile ma anche necessario
E' questo il concetto alla base di un progetto recentemente sviluppato sull'Altopiano di Asiago e teso allo studio dell'ottimizzazione dei pascoli e del pascolamento bovino, sia sotto il profilo botanico che nutrizionale.
Un vantaggio per gli animali, un vantaggio per i consumatori, vista l'eccellenza del prodotto ottenuto, ma un vantaggio anche per la biodiversità della vegetazione spontanea, che solo attraverso un utilizzo virtuoso del pascolo, può essere garantita.
Il Progetto parte dall'analisi dei vari tipi di pascolo per  individuare le specie "cosiddette" infestanti e analizzarne le cause e gli strumenti risolutivi.
Sono definite specie infestanti le specie vegetali che vengono scarsamente utilizzate dagli animali al pascolo, o anche quando sottraggono spazio vitale ad altre specie più appetite.
Le cause possono essere individuate in attività di pascolo quali il sottocaricamento, (dalla sottoutilizzazione all'abbandono) o il sovra caricamento, (l'eccessivo numero di animali).
Una gestione sostenibile dei pascoli (né sovracaricati, né sottocaricati) porta ad avere una presenza di specie equilibrata.
Le soluzioni sono state individuate con la scelta di pratiche agricole e gestionali innovative
E' emersa, inoltre, la necessità di attuare Regole e Controlli. Le regole sono dettate dal disciplinare che trae i suoi fondamenti, da un lato dal rispetto delle tradizioni, e dall'altro dalla ricerca della sostenibilità della attività in alpeggio.
Questo, nel tentativo di perpetuare la presenza dell'uomo, inteso come operatore economico ed ambientale, negli ambienti marginali.

www.reggenza.com/malghe-e-viabilita/progetto-green-grass-dairy.html