Con il Tavolo Tecnico sui Regolamenti di pascolo che si è riunito in novembre ad Assergi, l'obiettivo di armonizzare la gestione del pascolo nell'area di progetto, fiduciosamente perseguito nell'ambito di un processo partecipativo che ha coinvolto gli attori del territorio nell'arco di più di due anni, può dirsi approdato ad una fase conclusiva. Gli Amministratori dei Comuni e delle ASBUC (Amministrazioni Separate dei Beni di Uso Civico) che hanno preso parte al percorso di condivisione confluito nelle Linee Guida per la gestione delle praterie come pascolo, hanno infatti posto le basi per la redazione dei rispettivi regolamenti.

Come richiesto dagli stessi Enti gestori, il Parco ha messo a disposizione una traccia di regolamento, elaborata dalla Prof.ssa Alessandra Valastro, docente di Diritto Pubblico e Democrazia partecipativa all'Università di Perugia, sulla base del Regolamento approvato dalla Giunta Comunale dell'Aquila ed ispirato alle stesse Linee Guida. Ogni Comune ed ogni ASBUC potrà ora modificare o integrare la bozza - proposta con i contenuti che più rispecchiano le peculiarità territoriali e che meglio si adattano alla gestione dei propri pascoli di uso civico.

Al tavolo hanno preso parte rappresentanti dei Comuni di L'Aquila, Santo Stefano di Sessanio e Castelvecchio Calvisio e le Amministrazioni Separate per i Beni di Uso Civico di Intermesoli, Paganica - San Gregorio, Assergi, Pietracamela, Aragno ed Arischia. Gli stessi Amministratori hanno anche concordato sull'opportunità di armonizzare i risultati dei lavori per la revisione della Legge Regionale n° 3/2014 e per la redazione del relativo Regolamento regionale con quelli condivisi delle Linee Guida e della Bozza di Regolamento pascoli.

Si è trattato di un importante passo avanti verso la realizzazione di alcuni tra gli obiettivi del progetto più qualificanti e vantaggiosi per la collettività.  Le Linee Guida, che hanno ispirato tanto il regolamento del Comune dell'Aquila quanto quelli in via di redazione, sono infatti scaturite da un processo democratico, sostenuto dall'apporto di tante professionalità e categorie di interesse, allevatori in primis. Sono, dunque, l'espressione di una volontà collettiva che concordemente ha individuato la forma più consona in cui enunciare le regole per una armonica ed ottimale gestione del pascolo.

Del futuro utilizzo armonico delle praterie si avvantaggeranno tanto i gestori dei pascoli, cui è stata offerta l'opportunità di adeguare gli strumenti normativi a disposizione, tanto gli allevatori che desiderano operare in maniera sostenibile e nel rispetto delle regole; ma sarà, in sintesi, il territorio tutto a beneficiare di questo grande momento di cambiamento condiviso e partecipato, insieme a quello straordinario equilibrio tra le attività dell'uomo e l'ambiente che ha consentito di preservare sino ad oggi l'integrità naturale delle praterie montane.